Social Media Marketing (SMM) e Social Media Optimization (SMO) sono alcuni degli acronimi dell’ultima generazione, quelli che strizzano l’occhio al web 2.0 con lo sguardo rivolto a quello 3.0. Ma servono veramente per fare business, la risposta è inevitabilmente positiva, ma tutto parte da una serie di domande di base, ovvero: – quale risultato volete ottenere da una campagna di SMM ? – qual’è il target della vostra campagna ?
Certo perchè essere presenti su linkedin potrebbe essere un buon modo di fare una campagna di “employer branding”, aumentare l’awareness di un pubblico professionale verso le proprie soluzioni o magari anche prodotti in ottica B2B; ma nello stesso tempo essere del tutto inadatto a proporre un prodotto retail di largo consumo destinato ad un pubblico giovane. Per quest’ultimo tipo di prodotto sono sicuramente più adeguati contesti di social network come Facebook; ma occorre andare oltre queste semplificazioni, ed iniziare a pensare l’immagine del prodotto, il taglio comunicativo generale dello stesso (ovvero quello che andrà sui media tradizionali), il concept per questo nuovo modo di fare marketing, ed anche in questo consiste il Social Media Optimization, perché quando si centra il proprio target e si riesce a stuzzicarne l’interesse la diffusione del messaggio diventa virale, sfugge quasi al controllo dei suoi ‘ideatori’ e la community si costruisce da sè. Perchè questo succede così raramente ?
Altrettanto semplice, nella maggior parte dei casi, le aziende pensano ad un prodotto rivolgendosi ai propri possibili clienti, ma con immagini e messaggi pensati per una comunicazione tradizionale e poi la stessa viene trasferita sui new media, il risultato ? La maggior parte delle volte un disastro di inefficacia. Speriamo che l’esperienza insegni dagli insuccessi a correggere ‘il tiro’ a capire che il mondo “Social” vive di proprie dinamiche estremamente caratteristiche e specifiche, e che casi come quello di “Threadless” con quasi 300000 adepti solo su facebook non trovi corrispondenze in Italia… Le aziende pensano che fare campagne social media marketing significhi non spendere nulla, invece se il risparmio si concretizza nel non dover spendere per il ‘canale’ o al limite spendere molto meno rispetto ai canali media tradizionali, le analisi di mercato, lo sviluppo del progetto, il concept, la progettazione e la realizzazione richiedono un investimento comunque rapportabile alle campagne tradizionali.
Pensate ad una campagna ‘viral’ come quella di “Evian – Skate Babies” che ha fatto 42475000 view, ma che è stata realizzata con lo stesso impegno produttivo che avrebbe comportato la produzione dello spot per i canali televisivi.